martedì 3 luglio 2012

Arriviamo ad Oak Bluffs tramite una manna, due mountain bike apparse all’improvviso che quantomeno ci risparmiano i 7 dollari per il bus (butta via)


Oak Bluffs dista da Edgartown una mezzoretta in bici, tutta fatta in una ciclabile tra boschi e dieci chilometri di vista su una zona dell’oceano chiamata Nantucket Sound, e vorrei anche scoprire perché lo chiamano così e quale sia questo suono di Nantucket (forse quello delle balene?). A Oak Bluffs assisto al rito di iniziazione dei pre-adolescenti di Martha’s Vineyard, il salto dal ponte dello Squalo. Non so da noi quale sia il rito di iniziazione di un gruppo preadolescenziale, forse rubare qualcosa da un negozio quando si hanno circa 12-13 anni e uscirne fuori trionfanti. Qui quelli che sono ancora alle medie si piazzano su un ponte che separa la zona di Edgartown da quella di Oak Bluffs e si buttano sotto in un’insenatura dell’oceano con un salto di una decina di metri, che quando hai quell'età e non hai ancora saltato ti possono sembrare anche centomila. Si chiama il ponte dello Squalo perché qui ci hanno girato una scena del film, quella dove il mostro s’infila nel canale e viene segnalato da una pittrice solitaria che sta lì a disegnare sulla spiaggia. Alcuni non ce la fanno a buttarsi di sotto e stanno sopra per decine e decine di minuti, altri vanno di modalità kamikaze con il salto “a bomba”. Ma tutti loro sono lì, perché qualcosa li chiama: il salto dal ponte dello Squalo qui è una cosa che non si può evitare, come la crescita. O salti o verrai saltato.


Comunque è vero che qui a Martha’s Vineyard ogni cittadina è completamente diversa dall’altra ed ha una sua anima a sé stante: se Edgartown è la zona delle case di legno tutte bianche, quasi tutte appartenute ad ex balenieri, Oak Bluffs è la zona pittoresca, con tutte le case colorate in maniera diversa ed ha una zona portuale molto più movimentata e ricca di gente di differenti estrazioni. Ci sono anche due teatri, uno tipo modello film americani, che a Edgartown non ci sono, e questo la dice tutta. Anche la gente è molto diversa, benché le due cittadine siano separate da pochissimi chilometri: a Edgartown sembrano tutti Richie Cunningham (pelle emaciata e pettinatura da college), a Oak Bluffs sono tutti diversi, ci sono molte più razze ed è una gran bella sensazione da We Are The World, come alla Fiera del Libro di Bologna. A Martha’s Vineyard tutti ma proprio tutti ti dicono “buongiorno” quando ti incrociano e così la mia quantità di good morning giornaliera raggiunge livelli da infiammazione delle corde vocali. Qui, per una sorta di espiazione con il loro modo di mangiare (alla boia), corrono tutti, anche le giovani mamme mentre stanno portando il passseggino aereodinamico. E così corre anche il passeggino e il bambino che c'è dentro diventa una specie di frullato. Comunque finora Oak Bluffs batte Edgartown 10-0 netto.